adattamento e regia Gabriele Vaciscon (in ordine alfabetico) Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Chiara Dello Iacovo, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Daniel Santantonio, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera, Giacomo Zandonà
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale In collaborazione con Associazione culturale PEMdurata 1 h 40 min.
È un lavoro che parte dal corpo, volto a creare presenza, l’esserci insieme. E poi le storie che i Potenziali evocati Multimediali mettono dentro a questo luogo sono la conseguenza della relazione che fonda quelluogo. Può starci Antigone, può starci Prometeo, o un testo di Wedekind, o una poesia, una canzone, un pezzo di autofiction.Il risultato è quello di un teatro estremamente autentico in cui un gruppo di attori giovanissimi riescono con pochi mezzi a trascinarti a Tebe di 2500 anni fa. Tutto è fatto con cura; la musica non è riprodotta, cantano e suonano benissimo. E lo fanno, non perché hanno voglia di farlo, ma perché hanno la necessità di stare lì a raccontarti Antigone. La storia di Antigone riescono a scovarla soprattutto nel presente, in tutte quelle volte che ci siamo trovati di fronte a una scelta difficile. Mescolando linguaggi: pescando a piene mani da quel sacco enorme che è la storia del teatro e giocandoci: Artaud! Il Living! Brecht! Brook! E non è una conoscenza libresca, ma assimilata, incarnata perché si entra in un’oasi. Un luogo in cui se c’è la consapevolezza che i grandi ideali sono tramontati, le rivoluzioni fallite, c’è invece la possibilità di stare insieme, rievocarne la scintilla, e provare a farne un fuoco.
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