Con la sua pièce “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, riscrittura teatrale del romanzo best seller di Mark Haddon, Simon Stephens ha vinto sette Laurence Olivier Awards del 2013, al debutto newyorkese dell'autunno 2014 ha suscitato reazioni altrettanto positive a quelle londinesi; la produzione è stata candidata a sei Tony Awards, vincendone quattro, tra cui migliore opera teatrale e migliore attore protagonista ad Alex Sharp. Il dramma segue fedelmente la trama dell’originale, che segue le peripezie di Christopher, un quindicenne con la Sindrome di Asperger che decide di indagare sulla morte di Wellington, il cane della vicina. Il ragazzo capisce subito di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, sapeva risolvere. Perciò incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale. Perché Christopher soffre di una forma di autismo e ha un rapporto molto problematico con il mondo. Odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, non mangia se cibi diversi vengono a contatto l'uno con l'altro, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l'espressione del viso degli altri... Scrivendo il suo libro giallo, Christopher inizia a far luce su un mistero ben più importante di quello del cane. Come è morta sua madre? Perché suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini? Per rispondere a queste domande dovrà intraprendere un viaggio iniziatico che lo porterà molto lontano, fino al punto di stravolgere completamente la sua vita.
Il dramma segue fedelmente la trama dell’originale, che segue le peripezie di Christopher, un quindicenne con la Sindrome di Asperger che decide di indagare sulla morte di Wellington, il cane della vicina.
Il ragazzo capisce subito di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, sapeva risolvere.
Perciò incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale. Perché Christopher soffre di una forma di autismo e ha un rapporto molto problematico con il mondo. Odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, non mangia se cibi diversi vengono a contatto l'uno con l'altro, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l'espressione del viso degli altri...
Scrivendo il suo libro giallo, Christopher inizia a far luce su un mistero ben più importante di quello del cane. Come è morta sua madre? Perché suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini? Per rispondere a queste domande dovrà intraprendere un viaggio iniziatico che lo porterà molto lontano, fino al punto di stravolgere completamente la sua vita.