È un piccolo inno alla vita, un invito a vivere nel presente, indipendentemente dall’età e a consegnarsi a se stessi, con onestà ed ironia. Innamorarsi a sessant’anni è una sfida, una forma d’arte, un capolavoro. Contro ogni logica, Iris si innamora di Carlo e Carlo di Iris. Lui ci mette un po’ di più, ma va bene così. Tutto ha inizio con una stanza in subaffitto che Iris offre a Carlo, psicanalista sfrattato del pianoterra. Intanto Iris, dissipatrice accanita, rimasta senza un soldo, vende la casa in nuda proprietà. Senza pensione, non ha altra scelta che cedere il suo unico bene al miglior offerente, fingendosi molto più malandata di quello che è.